Il colore rappresenta un elemento essenziale nelle nostre vite, e in particolare, i colori della natura. Basti pensare alle influenze psicologiche, comunicative e fisiologiche che essi esercitano su di noi.
Potremmo affermare che il colore ha sempre giocato un ruolo decisivo nel processo evolutivo dell’uomo, e che sia un importante veicolo di emozioni, nonché un linguaggio universale.
- Il fuoco che brucia nel caminetto;
- Una giornata nebbiosa;
- Il mattino di una frizzante giornata di primavera.
Tre immagini, tre colori dominanti, tre emozioni: Il calore e l’intimità del focolare diffusa nelle tonalità dell’arancio; la monotonia e malinconica del grigio nebbioso; la brezza, i colori vivaci e brillanti sotto il cielo terso all’alba.
Nella nostra tradizione culturale vestirsi di nero equivale a vestirsi a lutto, mentre il bianco è il colore della purezza e dell’apertura. Poi alcune combinazioni cromatiche, ci parlano esplicitamente: Avete mai notato i colori delle etiche di contenitori nocivi? Spesso sono gialli e neri….come il “corpo” delle api….
Oramai è scientificamente provato che la visione del colore rosso ha effetto eccitante, e che la sua conseguenza sia di alzare la pressione arteriosa. Il verde invece rilassa e abbassa la temperatura percepita, mentre l’azzurro del cielo da la sveglia al nostro organismo.
Si ma… perché scegliere i colori naturali?
Almeno per due motivi. Il primo consiste nel fatto che la maggior parte dei colori in commercio è di origine sintetica, e la loro produzione prevede spesso miscele comprendenti sostanze chimiche come i VOC (composti organici volatili), che sono sostanze inquinanti, tossiche e potenzialmente dannose per la salute.
Mentre i colori naturali e le vernici ecologiche, per essere tali, devono prevedere sia la totale esclusione di materie prime di sintesi petrolchimica, sia l’assenza di tracce di sostanze cancerogene tra i componenti della miscela pittorica.
Secondo, dal punto di vista estetico-sensitivo, i colori convenzionali vengono percepiti dall’occhio umano con toni forti e accesi anche nelle tonalità decisamente chiare. Ciò comporta un’irritazione sensoriale che altera sensibilmente il nostro benessere psicofisico.
Caso opposto i colori naturali non risultano “piatti” e “sordi” o irritanti, anzi la varietà dei loro elementi produce sfumature, riflessioni e velature cromaticamente ricche e coerenti con il contesto naturale.
E se volessimo scegliere correttamente una pittura o una vernice ecologica, a cosa dovremmo fare attenzione?
Sicuramente ai cinque elementi che compongono la mescola:
- I pigmenti: sono le sostanze che determinano la colorazione e si presentano sotto forma di polveri colorate più o meno fini. In bioedilizia si possono utilizzare di tipo inorganico tipo le terre o di tipo organico di origine animale o vegetale.
- Leganti o colle: sono componenti che servono a fissare i pigmenti.
Una pittura ecologica e naturale può contenere prodotti di origine agricola come latte, uova, amidi, cera d’api e resine vegetali.
- Solventi: sono i cosiddetti componenti volatili. Essenziali per una maggiore lavorabilità dell’impasto. I più comuni sono l’acqua, l’aceto, l’alcol etilico, gli oli essenziali, etc..
- Cariche: sono materie “inerti” rinforzanti dello strato pittorico, costituiscono fino al 60% della composizione della miscela pittorica. Generalmente sono carbonati di calcio amorfi e cristallini, talchi, mica, argille, gesso, polveri di marmo, quarziti, sabbia.
- Coadiuvanti: servono a stabilizzare meglio l’impasto, come ad esempio gli addensanti per renderlo compatto con le colle in amido; i conservanti come il limone per combattere le aggressioni dei batteri; gli oli essenziali, tipo la lavanda, per preservare i leganti naturali.
Questo elenco per dire che non basta la dicitura “pittura all’acqua” per definire automaticamente i colori naturali ed ecologici. Ma è sempre necessario valutare attentamente la composizione della miscela in tutti i suoi elementi.
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