Vi ricordate dei desideri di Alfio e Susanna?
Per costruire il loro “angolo di mondo, intimo, rispettoso dell’ambiente, salubre…”, la prima cosa che dovevamo fare era di porci degli obiettivi chiari e condivisi fin da subito, in particolare:
- Costruire in modo consapevole, e cioè conoscere prima di decidere
- Utilizzare i materiali naturali, la natura è preziosa maestra
- Isolare dal freddo invernale e dal caldo estivo in assenza di impianti di climatizzazione!!!
- Creare il benessere visivo, con l’articolazione dei colori, della luce e delle superfici
- Creare il benessere olfattivo, perché anche il naso vuole la sua parte
Come detto il progetto architettonico era già pronto, a noi toccava di cominciare con le prime azioni. Tracciare, scavare e fare le fondazioni.
Una volta realizzato la platea e lo zoccolo, fu realizzata la struttura portante con un telaio in legno lamellare. Le parti lignee non inglobate nelle strutture murarie sono state impregnate con un prodotto a base di olio di lino e resina vegetale. Il cantiere, già dai primi giorni, profumava di un’essenza gradevole e salubre…
La struttura a telaio in travetti di legno, è stata chiusa all’esterno con un tavolato grezzo di abete, senza colle o pannelli industriali.Questa operazione serve per consolidare l’intera struttura e renderla “collaborante” e totalmente antisismica!
Ma come abbiamo progettato e realizzato il muro?
Per rispondere alle esigenze di isolamento invernale ed estivo, e in assenza di impianti di climatizzazione, avevamo bisogno di materiali che, oltre ad offrire la capacità di isolare, contemporaneamente inglobassero il calore e lo rilasciassero lentamente negli ambienti, creando le condizioni di uno spazio che “respira” e regola i picchi di caldo/freddo.
Inoltre, il muro di terra cruda realizzato all’interno, permette una perfetta regolazione dell’umidità senza il bisogno del condizionatore.
Il muro in pratica è una stratificazione di materiali naturali, combinati per dare il miglior risultato con il minimo sforzo. In questa composizione non è necessario utilizzare, guaine plastiche per la tenuta all’aria, vernici impregnanti o isolanti di derivazione petrolchimica.
Come tamponamento si è scelto la fibra di canapa, un ottimo isolante e prodotto a impatto nullo sull’ambiente.
Internamente si è deciso per uno strato di mattoni di terra cruda, il quale aiuta la regolazione dell’umidità e ha la funzione di una “batteria” che ingloba il calore e lo rilascia lentamente all’abbassarsi della temperatura interna. Ciò permette di mantenere una temperatura costante.
Una volta completato il muretto si può procedere con le tracce per gli impianti.
L’intonaco è anch’esso di argilla con inerti tipo paglia, che oltre avere proprietà igroscopiche, per la naturale presenza di particelle minerali cattura gli odori.
La finitura in argilla con materiale più affinato.
Sapete che sensazione da quando si bussa su questa parete?
Suona “da pieno” e si percepisce la solidità, che poi viene confermata dal fatto che possiamo appendere tranquillamente pensili, mensole e quadri.
Passando all’esterno…
Il cappotto è in canna palustre che ha proprietà isolanti, per l’appunto, ma funge anche da porta-intonaco.
La particole conformità della superficie implica un maggiore utilizzo dell’intonaco, il che va a sigillare la parete in maniera ineccepibile. Proteggendo la parete dagli agenti atmosferici, in particolar modo da acqua e dal vento.
L’intonaco esterno realizzato in calce e cocciopesto.
E per la copertura?
Il tetto ha seguito la logica delle pareti su descritte con i vari accorgimenti, tipo la camera d’aria tra i coppi e l’ultimo strato per la ventilazione naturale.
Ma vorrei farvi notare una cosa: la trasmittanza della copertura e simile a quella delle pareti. Questo vuol dire che all’interno della stanza il nostro corpo è portato a disperdere il proprio calore in maniera simile in tutte le direzioni. Non c’è una parete in particolare attrae e dirige tutto il nostro flusso, e tutto ciò porta alla sensazione di benessere termico.
Le tavelle in terra cruda vengono appoggiate sul tavolato del lato interno della copertura, per il principi di termoregolazione e igrometria.
Qui necessitiamo, per sicurezza, di una membrana impermeabile e traspirante, una delle poche concessione ai polimeri, (pochi grammi al mq..)
Il tetto verrà finito con l’isolamento in fibra di legno protetta da una membrana impermeabile e dalla camera d’aria. Quest’ultima importante, in quanto riesce a portar via dalla struttura, 4-5 gradi centigradi nelle giornate assolate estive.
I lavori stanno terminando con le finiture in terre naturali, cere, olii, ed essenze vegetali….
Nel prossimo post vi racconteremo com’è andata a finire!
Se sei curioso o vuoi più informazioni contattaci e potremmo organizzare una visita al cantiere, se vuoi saperne di più su Case d’Erba iscriviti alla newsletter.