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Ott 08

Come funziona una casa di paglia? E perché è il TOP per il benessere abitativo?

  • 8 Ottobre 2017
  • Argilla, Bioedilizia, Costruzione, Materiali naturali, Paglia


Abbiamo visto come i principali motivi che rendono la paglia un validissimo materiale da costruzione in bioedilizia sono molteplici, tra i quali:

  1. La facile reperibilità;
  2. Il costo molto basso;
  3. La sua sostenibilità ambientale (KM 0, prodotto agricolo di riciclo, salubrità,ecc.);
  4. La sua alta capacità isolante termica ed acustica;

Nel precedente post avevamo dato una panoramica generale di come la paglia sia un materiale molto interessante e versatile per realizzare abitazioni veramente sane ed a impatto zero, qui invece vi proponiamo uno studio di Case d’erba dove confrontiamo una parete di paglia con una di edilizia convenzionale. 

Inoltre vedremo come, associando la paglia alla terra cruda, otteniamo una parete attiva, che funziona come una “batteria energetica” e regola l’umidità dell’ambiente.

Con l’aiuto di un software dedicato, abbiamo simulato le prestazioni dell’una dell’altra. In questo caso per la paglia abbiamo utilizzato i valori meno performanti validi in letteratura. Per esempio per un range di conduttività termica che va da λ=0,038 a  λ=0,060 è stato preso quest’ultimo.

Parete in paglia 42 cm (dall’interno all’esterno)

– Intonaco di argilla e terra cruda di 3,5 cm.
– Paglia 36 cm.
– Intonaco a base calce di 2,5 cm.

Parete in laterizio 40 cm (dall’interno all’esterno)

– Intonaco a base cementizia 1,5.
– Laterizio forato da 25 cm.
– Isolante in eps da 12 cm.
– Rasatura a base cementizia 0,5.

I principali risultati conseguiti sono questi:
La parete in paglia confrontata con una parete in laterizio

Analizzando i risultati della simulazione vediamo che la parete in paglia è decisamente migliore sia per quanto riguarda il comportamento invernale, infatti il valore di Trasmittanza U è molto vicino al valore standard di una casa passiva che è di U≤0,15, sia per quanto riguarda il comportamento estivo.

Nel valutare l’isolamento dal caldo estivo infatti, abbiamo preso in considerazione lo sfasamento dell’onda termica, la quale ci dice in quanto tempo il picco del flusso termico incidente nella superficie esterna del muro entra nelle nostre case. Uno sfasamento ottimale si aggira intorno alle 12-16 ore, in modo che il picco venga colto in fragrante dal fresco notturno e venga adeguatamente “smorzato”,obiettivo che la nostra parete in paglia raggiunge in pieno!

La parete in paglia

La parete in paglia (Foto:Andrea)

Altra caratteristica da tener in considerazione, ma in genere non tutti i progettisti se ne ricordano, è la capacità termica interna.
Essa descrive quanto una superficie è in grado di accumulare energia, peculiarità molto importante come misura del comfort ambientale, perché permette di livellare gli sbalzi termici interni al variare delle temperature esterne.
In pratica la nostra parete in paglia e argilla è una batteria energetica, che accumula il calore ed è parsimoniosa nel distribuirlo in seguito, regolando in modo “attivo” i picchi di temperatura.
Inoltre, lo strato di argilla così spesso, amplifica la propria caratteristica intrinseca di materiale igroscopico. Cioè in grado di regolare l’umidità interna di un ambiente in maniera naturale, mantenendola costantemente ad una percentuale attorno al 60%.

La regola d’oro: MASSA-MOLLA-MASSA!

Un altro ruolo fondamentale della paglia è di fornire un ottimo “supporto aggrappante” per gli intonaci: all’interno l’argilla applicata a più mani raggiunge spessori anche di 5/6 cm, mentre all’esterno, anche per esigenze di planarità della superficie di posa, l’intonaco di calce naturale deve essere di minimo 3/4 cm.

La parete in paglia intonacata esternamente

Intonacatura della parete esterna (Foto:Andrea)

Se pensiamo che il peso di questi 2 strati va dai 60 kg/mq ai 90 kg/mq ci rendiamo conto che tutto il pacchetto è una macchina perfetta che funziona per il principio MASSA-MOLLA-MASSA.

 

 

Questo principio garantisce una gestione ottimale dei picchi di temperatura ed umidità sia che il flusso sia dall’interno verso l’esterno (inverno) sia viceversa dall’esterno verso l’interno (estate): pensate alle implicazioni di questa cosa a livello degli impianti di climatizzazione!!

Vi bastino questi 3 vantaggi fond
amentali:

  1. La drastica riduzione dei carichi termici e frigoriferi e la riduzione degli impianti da installare!;
  2. La drastica riduzione delle spese di riscaldamento, raffreddamento, deumidificazione;
  3. L’eliminazione della formazione di muffe, funghi e condense che rendono le murature malate;

COSA SUCCEDE INVECE NEI SISTEMI COSTRUTTIVI STANDARD?

Nella parete in edilizia convenzionale la parte interna è rivestita da un intonaco cementizio poco traspirante, se poi viene dipinto con una vernice murale anche quel poco diventa praticamente nullo.

La parete esterna è chiusa da un cappotto in materiale plastico (EPS) incollato al muro e rasato all’esterno con una colla cementizia: questo significa che la parete non ha nessun modo di gestire l’umidità in modo attivo e che l’onda termica una volta entrata in casa non ha più modo di uscire poiché all’esterno non c’è una massa termica adeguata che la possa trattenere (che nel nostro pacchetto è l’intonaco di calce ad alto spessore).

Per non parlare dei materiali utilizzati: cementi, resine chimiche, colle, vernici..

In conclusione, quello che volevamo dimostrare con questo articolo era che costruire in paglia, legno ed argilla costituisce un’alternativa ai sistemi tradizionali con caratteristiche molto vantaggiose a livello di:

  1. Benessere abitativo e salubrità;
  2. Risparmio energetico ed economico;
  3. Completa Sostenibilità e riciclablità dell’intervento;

 

 

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2 Comments

  1. David
    2 Febbraio 2019 at 18:25 · Rispondi

    La paglia ha un ottimo sfasamento termico, ma ha poca massa.
    Cosa ne pensate di aggiungere all’interno della parete appoggiata sulla paglia uno strato di mattoni in terracruda per avere più massa, sul quale fare l’intonaco sempre in argilla?
    Penso ad esempio ad un’estate molto calda dove la temperatura non scende sotto i 22 gradi nemmeno di notte, dopo 1 mese il caldo entra per forza in casa e non lo fai più uscire.
    Magari con uno strato interno di mattoni in terracruda si migliora la cosa.

    • Federico Giacometti
      4 Febbraio 2019 at 9:56 · Rispondi

      Il discorso è complesso, l’inerzia termica interna è molto più utile d’inverno per un confort ottimale, d’estate è utile la terra cruda per la regolazione dell’umidità che migliora la temperatura effettivamente percepita dagli abitanti ma meno utile la massa. La massa d’estate è molto pi utile all’esterno per tenere a bada l’onda termica, infatti anche l’intonaco di calce esterno viene eseguito con spessori di 3/4 cm, questo nel post è spiegato bene. Poi, per carità, se uno ha budget illimitato, può anche fare un muro di terra cruda interno, tanto meglio, ma secondo noi ridondante rispetto a 4/5 cm di terra cruda. Preciso poi che è importante la massa ma più importante è la capacità termica del materiale, quindi a parità di massa funziona meglio il legno/canapa/paglia rispetto ai materiali petrolchimici che hanno calore specifico minore.. Saluti

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